sabato 29 marzo 2014

fatevi i gatti vostri n. 550 " roba vecchia"

Questa l'avevo scritta io sulla base di  ricordi di scuola. Comparve nel nostro blog su splinder e partecipò anche a un concorso di raccontini ricevendo immeritati consensi.
Dato che non volevo farmi scudo di Paolieri per giustificare la noia che produce la mia pagina sulle novelle, stavolta me la gioco in prima persona. Ripubblico, dunque, "il sudicio" sia per chi non ci conosceva "illo tempore"   sia per chi avesse voglia di rileggerlo. Anzi, siccome dai commenti leggo che alcuni ascoltano  volentieri allego un file audio in cui il raccontino lo leggo io. Non sono un fine dicitore ma i fatti mi appartengono. Coi fatti anche tutto quello che essi han lasciato ne miei ricordi, così quello che non ci so mettere di tecnica  lo metto d'animo... e basta così sennò il discorso s'allungherebbe troppo. 
Un video non ce l'avevo e me l'ha creato alla svelta mia nipote Dani. Le sedie e le barche l'ho fatte a olio davanti al mare, diverso tempo fa, il gatto è Ito, quello col cappello io.

Bon vikkende
Dante

Il sudicio                                                                                        (Dante Davini Diversi 1982)
Arrivò a Livorno ai primi del sessantasei. Orfano di pastori della Garfagnana era stato affidato a parenti che abitavano vicino a me sull'angolo tra viale Caprera e la Venezia. S'era in quinta elementare, io e Dino Ciampi insieme nell'ultimo banco. Tra i primi della classe quanto a profitto, sul filo del temuto sette in condotta per il comportamento. Giovanni, aggiuntosi con ritardo, nel mese di gennaio, ebbe l' onore di un banco isolato,sistemato, per l'occasione, dietro il nostro.  Il colorito della pelle, le mani unte, le ginocchia con la "roccia", gli valsero subito il soprannome di "sudicio". Aveva ripetuto la quarta tre volte dopo essere giunto alla terza regolarmente, attraverso la frequenza di una policlasse rurale  in cui trovavano posto bambini  dai 6 agli 8 anni mescolati insieme. Chissà quanto starà in quinta?- osservò Dino a voce tanto alta  da farsi sentire, ma il nuovo arrivato gli mostrò un pugno rozzo e spellato che non lasciava spazio ad interpretazioni diverse dalla minaccia. Ero grosso e alto quanto lui ma, quando lo affrontai, dopo l'ultima campanella, mi riempì la faccia di cazzotti. Con due anni e qualcosa in più di me  picchiava con destrezza e cattiveria. Salvai la faccia solo quando lo attaccai con forti pedate alle gambe. Dai calzoni corti sortivano due stecchi orrendi, uno particolarmente storto che doveva aver ricevuto la carezza della poliomielite. Cadde malamente e Dino che aveva buon cuore si mise in mezzo a far da paciere. Io sanguinavo dal naso e dai denti lui tornò a casa trascinando la gamba sinistra. Diventammo amici, Dino lo aiutava nei compiti, io gli regalai una borraccia  dei soldati americani e un coltellino colla lama rotta. Fumava le nazionali, bestemmiava, toccava il culo alle bimbe della sezione femminile e sputava in terra di continuo ma a noi voleva bene. A marzo fu sospeso. La maestra l'aveva mandato dietro la lavagna e lui, con una naturalezza incredibile prese il recipiente di coccio con l'acqua, che stava sopra la stufa di mattoni rossi, versò l'acqua sulla cassetta della legna e ci pisciò dentro. Cacino,il figliolo di Melesecche, l'ortolana fu la spia. Dino lo sfece di botte ma ormai era fatta. Un mese a casa. Lo passò tutto da noi e gli servì più che stare a scuola. A Maggio era alla sufficienza. Agli esami di fine Giugno passò ed ebbe la licenza elementare. Morì d' Agosto sbagliando il suo numero preferito, il salto tra due tetti. Forse lo tradì quella povera gamba falsa. Corremmo all'ospedale, nonostante il divieto dei genitori. C'era già   il paravento pronto. Si agitava e con le ultime forze smanettava strusciando le dita contro il palmo . I parenti,sporchi ne loro abiti da lavoro, scuotevano la testa. Ci avvicinammo, Dino bagnò il fazzoletto nella brocca dell'acqua sotto al comodino. Capii e feci lo stesso col mio. Gli sfregammo ben bene le dita e il palmo delle mani. Ci sorrise e chiuse gli occhi tranquillo. Prima dell'esame di quinta, scherzando sul suo vecchio soprannome, Dino gli aveva detto che se uno bussa alle porte del Paradiso con le mani sporche...lo rimandano indietro.

8 commenti:

  1. Lo ricordo e ricordo la commozione. E' un racconto bellissimo, che bravo sei Dante, ma che bravo. Grazie sai,per avercelo donato. E letto. Hai una bella voce, pure un po' secsi. E quel tuo accento è carezzevole alle orecchie di una vecchia montanara terrona. Mi viene da dirti ancora ancora... :-) Belli i tuoi dipinti e bello Ito ;-)

    RispondiElimina
  2. Ma che persona meravigliosa ho trovato andando a visitare l'amica Elena Maria..
    Questi sono i giusti scherzi del web, qualche volta c'azzecca...
    Meravigliosa, la maniera di scrivere, le scelte, il titolo del blog, l'amore per gli animali che ci accomuna...
    Presto... vado ad iscrivermi..
    Se desideri ricambiare ne sarei più che felice!
    http://rockmusicspace.blogspot.it/
    Bacio!

    RispondiElimina
  3. Bello il racconto, belli pure i quadri. Sei un genio poliedrico!

    RispondiElimina
  4. Mi piace come leggi ^__^
    Il racconto me lo ricordo perché al concorsino c'ero anch'io. E gli elogi furono più che meritati - anche perché la maggior parte erano ricordi davvero diabetici, questo era un pezzo di vera scuola. Peraltro oggi un mese di sospensione non te lo danna più nemmeno se dai fuoco alla scuola e la riduci in cenere.

    RispondiElimina
  5. Anzi, se mi dai licenza lo giro sul mio blog. E' un bel pezzetto di scuola dei bei tempi andati, ed è scritto che è un incanto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. permesso accordato e grazie per l' attenzione con la quale ci segui un abbraccio Dante

      Elimina
  6. Grande e geniale il tutto veramente...
    Quando si ha buon fiuto si sceglie sempre il blog ideale!!!
    Grazie di tutto e per tutto ..ora vado a salvare il blog!"
    Bacissimi e buon pranzo!

    RispondiElimina
  7. Grazie a voi, e abbraccio ricambiato ^__^

    RispondiElimina

Il tuo commento è il benvenuto, ci fa sentire bene e ci incita a scrivere ancora GRAZIE
___________________________________________________
Se non hai un tuo profilo puoi commentare come ANONIMO scegliendo tale opzione dal menù a tendina (per conferirgli maggiore personalità puoi aggiungere la tua email)
Se non desideri comparire come ANONIMO hai a disposizione un altro modo semplice: apri una tua pagina qualsiasi su un host gratuito. Dopo aver scritto il commento seleziona la voce URL dal menù a tendina che ti viene proposto. Potrai inserire la tua firma o un tuo nickname e confermarlo scrivendo nella riga sotto l' indirizzo del tuo URL. I tuoi commenti saranno personalizzati e firmati. Un ulteriore modo, forse il più elegante di tutti, ma un po' più complesso è quello di aprire un blog, anche se non hai intenzione di pubblicare. Blogger ti guida passo passo alla creazione e ti farà aprire un account google. I passi sono parecchi ma se tu avessi difficoltà ti aiuteranno i nostri redattori o gli affezionati lettori.
_________________________________________________
COMMENTI PRIVATI: indirizzare a esserinoebalena@gmail.com
_________________________________________________